Viviamo una fase storica nella quale i fantasmi camminano fra noi e si riproducono con rapidità agghiacciante. I fantasmi di violenze passate rivivono e si moltiplicano negli abusi presenti, per infestare il nostro futuro in un modo che non riusciamo a immaginare.
Haunting
è la parola chiave: come una casa infestata, il mondo gronda di sofferenza
passata e si avvita su sé stesso in un circolo vizioso (di più, dannato)
di terrore e violenza, che sprofonda sempre di più verso l’inferno –
trasformando in inferno permanente l’aldiquà.
Non è un caso (non è mai un caso) allora che chi
scrive abbia proprio in questi giorni letto (e visto la trasposizione
televisiva di) un romanzo del 1967 che passa per letteratura fantastica per
ragazzi, ma che è leggibile a più livelli, tutti piuttosto adulti. Si tratta di
The Owl Service, di Alan Garner, mai tradotto in Italia (ma magari Agenzia
Alcatraz vorrà farci un pensierino, vista anche la recente scelta di pubblicare
per la prima volta un classico folk horror) e reso una serie di otto episodi nel 1969-70 da
Granada Television.
The Owl Service è la storia di tre giovani (Alison,
il suo fratellastro Roger, e il figlio della governante, Gwyn) in vacanza in
una valle del Galles assieme al padre di lui, alla madre di lei, a detta
governante e a un bizzarro giardiniere – che poi sono praticamente tutti i
personaggi che appaiono nella storia. Anzi, nemmeno tutti, perché – per una
scelta di sceneggiatura straniante se non proprio inquietante – la madre di
Alison non si vede né si sente mai (quindi non c’è un’attrice per lei
tra i credits della serie). A onor del vero, la scelta televisiva è coerente
con la lettera del romanzo, nel quale le azioni e le parole di costei sono
sempre riferite e mai protagoniste della scena (mai un suo discorso diretto,
per capirci).
I tre giovani (adolescenti nel romanzo, un po’ più grandi
nella versione televisiva) si trovano a rivivere le vicende di tre personaggi
del quarto ramo del Mabinogion (testo mitologico gallese), che nella
stessa valle in cui loro villeggiano intrecciarono una tragica storia di amore,
tradimento e morte. I tre personaggi, Blodeuwedd, Llew e Gronw, vengono in
qualche modo evocati da un servizio di piatti a tema floreale, ma avviluppato
in immagini stilizzate di gufi (l’owl service del titolo), che qualcuno
ha nascosto in soffitta e che preme, graffia, scalpita per uscire. E che
qualcuno libera.
L’infestazione progressiva dei tre personaggi mitologici nei
tre giovani si sviluppa in parallelo a dinamiche familiari e sociali
decisamente impegnative: il romanzo (ma soprattutto la serie televisiva, che
comunque dobbiamo alla stessa penna di Alan Garner) parla di rapporti e
impermeabilità di classe, di genere ed emancipazione femminile, finanche di
sessualità adolescenziale. Tanto che gli autori di Scarred for Life si chiedono
legittimamente che reazioni possa aver suscitato una serie così nelle famiglie
inglesi raccolte davanti alla tv alle cinque e mezza della domenica pomeriggio.
I tre protagonisti - che vestono sistematicamente di rosso
(fin nella biancheria intima, sic) Alison, di verde Roger e di blu Gwyn
(sebbene gwyn in gallese voglia dire bianco. Lo sappiamo perché
stiamo studiando gallese su Duolingo, che ha un gufo per brand) – non sono i
primi a canalizzare i personaggi mitologici di quella valle: si scoprirà che
anche la governante, il giardiniere e uno zio di Alison sono stati avvinti in
passato nelle spire della stessa tragica infestazione, e che l’aver riportato
alla natura floreale Alison non impedirà alla storia di ripetersi.
Al di là del fascino che una storia del genere emana, come
tutte le narrazioni mitologiche The Owl Service presenta archetipi umani
e dinamiche altrettanto archetipiche delle loro relazioni. I giovani di questa
storia, lungi dall’essere stereotipi, sono persone, nel senso
etimologico del termine: maschere di potenze universali. La natura circolare
dell’infestazione non ci rassicura affatto: sebbene qualcuno riesca a spezzare
una catena (di eventi, di rapporti di potere, di stereotipi) e finalmente fiorire,
i fantasmi (della paura e della violenza) torneranno a colpire.
Nessun commento:
Posta un commento