martedì 28 aprile 2009

Here we go

La frase sconsolata di Juliet, che riecheggia analoghe espressioni (ad esempio di Kate, ma anche il titolo del primo post di questo blog), dà il senso di imminente catastrofe che si sprigiona da questo episodio, dal titolo che più geek non si può (sarà da vedere come tradurranno in Italia Some like it Hoth), la cui aura leggera - in quanto dominata dal duo Hurley-Miles - non deve trarre in inganno. Siamo sull'orlo del precipizio e le pedine della guerra più volte preannunciata stanno pian piano disponendosi sulla scacchiera, pronte a darsi battaglia. 
Avevamo invocato il ritorno di Faraday ed eccoci serviti: dal sottomarino proveniente da Ann Arbor ecco sbucare colui che da forse tre anni si è allontanato dall'Isola per attività di tipo scientifico, che riportano nuovamente il focus della nostra attenzione sulle caratteristiche fisiche di quel luogo, che è probabilmente tanto il premio quanto la scacchiera della partita metafisica che si sta segretamente disputando. Adesso manca solo Desmond, il jolly di questa partita, verosimilmente la variabile che dà il titolo al prossimo episodio, il centesimo della serie.
E' una partita che si svolge su più piani temporali, piani tra i quali solo ora paiono intravvedersi i nessi: il primo, e più evidente, è il filmato che era stato proiettato l'estate scorsa al Comic Con di San Diego, con protagonista il Dottor Pierre Chang, e che fino ad ora pareva avere poco senso, se non quello di un divertissement di sfondo alla campagna di reclutamento della ricostituita Dharma Initiative, apparente ennesimo gioco metanarrativo tra una stagione e l'altra.
 

E invece, l'apparizione, nel 2007, di Bram - colui che fa da spalla a Ilana tra i 316ers e che dunque sa cosa giace all'ombra della statua - ci segnala abbastanza chiaramente che una delle fazioni in gioco è proprio la ricostituita Dharma Initiative, che dunque ha trovato il modo di arrivare sull'Isola. Si dovrebbe trattare di una fazione ostile a quella di Widmore, ma il legame con Ben o con Eloise Hawking è tutto da scoprire.
Come è tutto da scoprire il legame tra il circle of trust della Dharma e gli Altri, legame (accordo? alleanza segreta? non certo solo tregua) che consente a Horace, Radzinsky e soci di costruire la Stazione Cigno addirittura in territorio Ostile.  Ricordiamoci che, al termine del countdown della Stazione, appaiono sul display dei geroglifici, che finora siamo stati abituati ad associare agli Altri, non alla Dharma: la Stazione persegue un obiettivo comune?
L'altro nesso tra i due capi del trentennio 1977-2007 sull'Isola sono ovviamente Locke e Ben (nonché Sun), che dovranno poter comunicare nella direzione simmetrica rispetto a quella del Dr. Chang. Ci sono informazioni che dal futuro è necessario che arrivino al passato (almeno, ripetiamo, quella della necessità di costruire una pista di atterraggio sull'Hydra Island) perché ciò che è accaduto sia effettivamente accaduto: non basta che i Losties ospiti di Dharmaville siano ripristinati nel futuro per stabilizzare la timeline. Soprattutto, non è affatto detto che la guerra, quella partita che abbiamo chiamato proxy war, si disputi nel 2007, o comunque all'epoca del crash dell'Ajira 316, che potrebbe benissimo essere avvenuto in un'epoca ancora posteriore.
Infine, un sassolino che gli autori dovranno togliersi dalla scarpa entro pochi episodi: la primissima scena della quinta stagione mostra un Miles piccolino e un Faraday in incognito nel cantiere dell'Orchidea: logica vorrebbe che la scena fosse successiva al ritorno di Daniel con il sottomarino (se n'è andato da tempo - anni - dall'Isola, e al suo ritorno Miles ha solo tre mesi), ma allora perché si finge un operaio in presenza di Chang, se è stato accolto da lui con tutti gli onori poco prima?

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