tag:blogger.com,1999:blog-755975161150994144.post3296945492919046195..comments2024-02-26T11:37:40.699-08:00Comments on La lavagna di Faraday: ZeitgeistFaramirhttp://www.blogger.com/profile/02509057632757399800noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-755975161150994144.post-19813555450903527052009-12-29T09:57:06.690-08:002009-12-29T09:57:06.690-08:00“Uno dei motivi per i quali Lost affascina tanto i...“Uno dei motivi per i quali Lost affascina tanto in profondità coloro che riescono ad andare al di là dell'apparente astrusità della trama, è il suo essere uno dei rappresentanti più maturi, se non il più completo, di quello che potremmo chiamare lo spirito dei tempi delle narrazioni contemporanee.”<br /><br />Nel citarlo, sottoscrivo in pieno l’incipit di Faramir, ribadendo la mia convinzione – per chi ha già avuto modo di conoscerla visto che è la prima volta che scrivo – che Lost si propone come racconto epico (un'Odissea moderna se vogliamo) e che, come tutti i racconti epici che si rispettino, abbia il compito di intrattenere in modo intelligente (tanto per riprendere Aldo Grasso) e intrigante.<br /><br />Il Bene contro il Male, il Destino contro il Libero Arbitrio, la Cooperazione contro l’Autodeterminazione, ma – a mio modesto avviso - la Vita contro la Morte soprattutto, sono da sempre i dualismi (i manicheismi mi viene da scrivere) alla base di tutte le grandi Storie (e religioni).<br />Con il finale di quinta stagione Lost sembra, almeno a livello di suggestioni, aver decisamente enfatizzato il dualismo Vita/Morte:<br />- Jacob e il suo antagonista si misurano in un dialogo di “bergmaniana” memoria;<br />- Jacob sembra ridare o, diversamente, danneggiare la vita di alcuni dei nostri eroi;<br />- Ben fa il sicario per conto di Locke;<br />- Locke appare vivo e morto.<br />Mi fermo qui: la sesta stagione ha ancora da venire e soprattutto, come ogni grande storia che si rispetti, l'agnizione avviene o si convalida solo alla fine.<br /><br />Per chiudere condivido con voi - quelli che avete avuto la bontà e la pazienza di leggere fin qui questo mio primo post - le mie suggestioni (lostiane, se mi è concesso come aggettivo qualificativo), nella speranza che tali suggestioni non diventino inutili tormentoni.<br />In fin dei conti la bella storia è quella sempre attuale, quella che suscita, in ogni tempo (!) domande appassionanti: penso ogni tanto, come tutti voi, ai molti enigmi, alle molte allusioni, alle molte “piste perdute” che rendono Lost un telefilm “mitico”:<br />- un tempio, chiuso all'interno dell'isola, e una statua sulla spiaggia, rivolta verso il seppur lontano mondo esterno;<br />- tante comunità che, in un tempo sempre più spezzettato e frammentario ma non per questo meno vivibile, si sovrappongono, scontrano e mescolano;<br />- la cenere, che brucia nel braciere di Jacob, pronta a essere sparsa “chissaddove” e soprattutto “chissapperché”;<br />- una “trama”, simbolo per eccellenza del dipanarsi/intrecciarsi del racconto epico, forse simile ad un disegno già esistente, che viene tessuta con pazienza, probabilmente in modo diverso, su ambo i contrapposti fronti;<br />- leaders che, a vari livelli, si fronteggiano, nell'attesa del grande duello al quale Ben fa riferimento parlando di buoni e di cattivi;<br />- un fumo nero che non sembra essere padrone dell'isola, ma che ne incarna in qualche modo la volontà, la brutalità, ma soprattutto – a mio avviso - la memoria;<br />- i nostri eroi che, come gli umani dell'epica classica, fronteggiano forze a loro superiori e in gran parte sconosciute, continuando però a giocare un ruolo fondamentale in questa partita (tanto che Jacob – anche se non ci è dato ancora sapere di preciso in quale timeline - interviene sui loro destini, ergo sulla loro vita e sulla loro morte).Anonymousnoreply@blogger.com